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Università di Torino

UNITO – Primo corso di Linguistica Medica e Clinica

Inerente alla Laurea magistrale in Scienze linguistiche (Dipartimento di Studi Umanistici, Scuola di Scienze Umanistiche), parte il primo corso di Linguistica Medica e Clinica.

Il corso di Linguistica Medica che è partito il 24 aprile presso l’Università di Torino, è il primo in Italia e attualmente è rivolto unicamente agli studenti di area umanistica. Si cerca però di espandere la partecipazione anche ai medici e agli studenti di area medica.

La linguistica medica studia la comunicazione in ambito medico-sanitario. In particolare analizza i passaggi cruciali come la relazione tra medico/operatore paziente, il discorso possibile nella terapia, gli strumenti comunicativi dell’atto medico e la logica dell’informazione al cittadino/paziente.

Il versante clinico è invece dedicato ai casi di ‘disfunzionamento’ linguistico, soprattutto di ambito psicopatologico, attraverso la descrizione e l’analisi delle forme che la lingua può assumere in pazienti psicotici, autistici e con la sindrome di Alzheimer, e in altre patologie fuori dall’ambito psichiatrico e neuropsichiatrico.

Il corso si prolungherà fino al 7 giugno ed è tenuto da Raffaella Scarpa, docente di linguistica italiana all’Università di Torino e presidente del Gruppo di lavoro ‘Remedia – lingua medicina malattia’. Il corso offre inoltre la possibilità di svolgere tirocini pre-laurea della durata di 150 ore presso le strutture sanitarie con cui Remedia, nel corso degli anni, ha attivato apposite convenzioni di collaborazione a fini di ricerca.

“I tirocinanti svolgono attività di osservazione e supporto, imparando le tecniche di discorso e proponendo nuove modalità di interazione alla luce dei loro studi. – spiega Raffaella Scarpa. – Lavorano in stretta collaborazione con gli operatori e direttamente con i pazienti allo scopo di raccogliere testi e testimonianze da sottoporre ad analisi, proponendo nuovi metodi di raccolta-dati.”

Il progetto cerca di definire una figura nuova di professionista della parola che possa offrire al contesto sanitario competenze e strumenti innovativi a partire dalla linguistica medica e clinica.