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Studenti contro prof. omofobo, ma l’università difende la libertà di parola

Nella prestigiosa università di Oxford, il noto professore John Finnis è stato accusato dai suoi studenti di tenere posizioni omofobe

Circa 350 studenti hanno firmato una petizione per impedire che l’insegnante John Finnis, filosofo di religione cattolica, continui a insegnare a Oxford dopo che alcune sue frasi e commenti hanno scatenato le ire della comunità LGBT e non solo.

John Finnis, insegnante apprezzato e stimato, candidato anche per il premio Nobel qualche anno fa, è stato accusato di aver scritto nei suoi saggi alcune frasi ritenute omofobe. La pietra dello scandalo è un saggio del 1994, nel quale Finnis associava i rapporti omosessuali a quelli tra uomini e animali, condannando di conseguenze gli atti omoerotici. Nel 2011, il filosofo scrisse anche che l’omosessualità “non è mai una scelta e una forma di vita valida, umanamente accettabile”.

Da qui la furia degli studenti, che hanno deciso di unirsi per far firmare una petizione con l’obiettivo di far rimuovere dalla cattedra Finnis. Quest’ultimo si è più volte difeso affermando di essere stato mal interpretato. Al suo fianco si sono schierati numerosi intellettuali, mentre la prestigiosa università ha deciso di non rimuovere il docente dal suo posto, proteggendo la “libertà di parola accademica” nella quale è accettabile un dibattito anche su temi così accesi.

Gli studenti non ci stanno, e dopo aver ricevuto questa parziale sconfitta, hanno rincarato nuovamente la dose. “Insegnando ad Oxford Finnis entra in contatto con studenti e impiegati che appartengono al gruppo che egli presenta come disumano; se un professore conosciuto per le sue posizioni sull’omosessualità e sull’odio tiene una lezione, non è ridicolo pensare che gli studenti LGBT possano sentirsi intimiditi, smettano di contribuire e quindi apprendano meno“.