L’Università è occupata: la prof. promuove tutti gli studenti con “voto politico”

Qualche giorno fa, durante lo svolgimento di un esame scritto di Sociologia, presso l’Università di Torino, le accese proteste degli studenti che hanno occupato il plesso hanno costretto la docente Raffaella Ferrero Camoletto a sospendere l’esame. Tutto nella norma, se non fosse che la prof. avrebbe deciso registrare un voto politico comune a tutti gli studenti che stavano effettuando l’esame i quali sono stati tutti automaticamente promossi.

A tal propositi, l’indignazione dell’Università si è fatta subito sentire, oltre a quella del Siulp (Sindacato unitario lavoratori polizia) in quanto, durante gli scontri avvenuti davanti al plesso universitario Camplus Einaudi, sono intervenute le forze dell’ordine, prontamente aggredite dagli studenti. La protesta studentesca sembrerebbe essere scaturita da un’organizzazione studentesca di estrema destra, la FUAN , che ha protestato a causa delle manifestazioni tenutesi all’Università nei giorni scorsi per commemorare le vittime delle Foibe.

“Che sostenere gli esami universitari, mentre è in corso un’occupazione – ha dichiarato il segretario provinciale del Siulp, Eugenio Bravo – avrebbe potuto suscitare preoccupazione tra gli studenti, è un dato di fatto. In questo Paese le azioni di prevenzione delle forze dell’ordine sono interpretate soprattutto da particolari aree politiche, sempre in senso negativo. Ma che possano quasi diventare il pretesto per superare un esame universitario, è incredibile”.  

Dal canto suo, la prof. Camoletto, dopo aver postato su Facebook le sue prodezze didattiche, censurate subito dopo, non avrebbe voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto. Anche il rettore Stefano Genua ha deciso di non esprimersi pubblicamente, ma ha fatto sapere che è in corso un’indagine interna per verificare l’effettiva verbalizzazione dei voti nei libretti e le eventuali conseguenze disciplinari a livello normativo.

Ad ogni modo, l’ateneo si è mostrato concorde nella decisione di interrompere le attività didattiche durante i disordini “in modo da tutelare gli studenti e i docenti che in quel momento si trovavano al Campus” ha confermato ieri il rettore che ha anche manifestato la sua vicinanza «a tutti coloro, ragazzi e professori, che hanno dovuto assistere a quei momenti di violenza”.

Questo post è stato pubblicato il 21 Febbraio 2020

Redazione

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