Con l’avvicinarsi della fine dell’anno scolastico, torna alta l’attenzione sulla Carta del Docente, il bonus da 500 euro destinato alla formazione e all’aggiornamento degli insegnanti. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato le regole ufficiali per l’anno scolastico 2024/2025, chiarendo scadenze tassative, nuove modalità di utilizzo e indicazioni particolari per docenti precari e per chi ha ottenuto il bonus tramite sentenza. Un sistema utile, ma che – se mal gestito – può comportare la perdita totale del credito.
Ecco nel dettaglio tutte le informazioni da conoscere per non sprecare il proprio bonus.
Carta del docente: Voucher digitali
Tutti i buoni spesa generati tramite la piattaforma della Carta del Docente per l’anno scolastico 2024/25 scadono improrogabilmente il 31 agosto 2025.
Non sono previste proroghe o recuperi: una volta scaduti, i voucher inutilizzati vengono cancellati definitivamente dal sistema. Per questo motivo, il Ministero invita i docenti a non attendere l’ultimo momento per effettuare acquisti di:
- libri (cartacei e digitali),
- hardware e software utili alla didattica,
- corsi di aggiornamento e formazione professionale,
- biglietti per eventi culturali e musei.
Qualsiasi buono non validato o speso entro quella data verrà annullato e non sarà più disponibile, come evidenziato nell’articolo antecedente Carta del docente 2025: bonus di 500 euro anche per i supplenti annuali.
La Carta è assegnata ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, compresi i docenti che sono in periodo di formazione e prova, i docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’art. 514 del Dlgs.16/04/94, n.297, e successive modificazioni, i docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, i docenti nelle scuole all’estero, delle scuole militari.
Docenti precari: bonus utilizzabile fino al 2026
Buone notizie per i docenti con contratto a tempo determinato annuale (fino al 31 agosto 2025): grazie a una nuova disposizione ministeriale, potranno usare il bonus fino al 31 agosto 2026.
Un’estensione analoga è stata prevista anche per quei docenti che hanno ottenuto il bonus da 500 euro tramite sentenza favorevole (spesso per mancato riconoscimento in passato). Il Ministero ha chiarito che: “Gli importi riconosciuti in sentenza rimarranno disponibili nei portafogli dei docenti fino al termine dell’iniziativa successiva a quella in cui l’importo è stato accreditato.”
In pratica, il docente ha due anni scolastici di tempo per utilizzare il proprio credito, a prescindere dalla data effettiva di versamento.
Nuovi accrediti: nel 2026 il bonus potrebbe essere ridotto
Dal prossimo anno, il bonus non sarà necessariamente pari a 500 euro. Il Decreto congiunto del Ministero dell’Istruzione e dell’Economia potrà stabilire annualmente l’importo effettivo, che potrà oscillare fino a un massimo di 500 euro, ma potrebbe anche essere inferiore.
Per questo, è consigliabile pianificare eventuali acquisti in modo strategico, tenendo conto che l’importo disponibile a partire dal 1° settembre 2025 potrebbe essere ridotto rispetto al passato.
Inoltre, cambiano anche le modalità di rendicontazione: i soggetti che accettano i buoni (es. librerie, enti di formazione, rivenditori tech) dovranno caricare le fatture entro 90 giorni dalla validazione, altrimenti i pagamenti verranno bloccati.
Attenzione a dove si acquista: solo soggetti accreditati
Come sempre, i buoni della Carta del Docente possono essere utilizzati solo presso soggetti accreditati tramite la piattaforma ufficiale ministeriale. È fondamentale verificare che l’ente o l’esercente sia regolarmente inserito nell’elenco per evitare problemi nella validazione del buono e nella successiva rendicontazione.
L’elenco aggiornato è disponibile nella sezione dedicata del portale Carta del Docente – MIM.
Attenti alle scadenze, il bonus è una risorsa da non perdere
Il bonus Carta del Docente rappresenta una risorsa importante per la crescita professionale del corpo insegnante. Ma come abbiamo visto, le regole sono rigide e le scadenze non perdonano: dimenticarsi di usare anche solo un buono può voler dire perdere centinaia di euro.