Gli affitti per gli studenti universitari non accennano a diminuire, anzi. Secondo l’Unione degli studenti universitari (Udu), il prezzo medio per una stanza singola è passato da 461 a 613 euro al mese, con un incremento di 152 euro in soli dodici mesi. A fronte di una domanda stabile, l’offerta appare sempre più squilibrata e i giovani si trovano costretti a destinare gran parte del proprio budget a un alloggio, una situazione critica che rende ormai lo studio un vero lusso per molti.
Caro affitti: i numeri della crisi
“In Italia il problema degli affitti universitari è diventato un’emergenza strutturale: una vera bagarre al rialzo sulla pelle degli studenti, costretti a pagare cifre surreali anche per stanze di pochi metri quadrati” denuncia il Codacons, “I canoni arrivano a 500, 700 e perfino 750 euro per una singola stanza, senza alcuna garanzia di qualità e con la totale inazione del governo, che sceglie sempre di favorire chi incassa. Non si capisce neanche – prosegue la nota dei consumatori – a che punto sia il piano per la realizzazione di nuovi studentati con i fondi del Pnrr, presentato come la soluzione al caro-affitti: poche migliaia di posti letto attivati, obiettivi lontanissimi e totale incertezza sul futuro“.
A confermare l’allarme sono i dati: Milano si conferma la città più cara con 732 euro al mese per una singola, seguita da Bologna (632 euro), Firenze (606 euro) e Roma (575 euro). Gli aumenti più consistenti si registrano però in altre realtà, come Trento, dove si passa da 381 a 544 euro (+42,7%), o Modena, da 385 a 506 euro (+31,4%). Secondo l’Udu, negli ultimi tre anni i prezzi sono cresciuti del 38%, mentre i posti letto pubblici restano meno di 50mila a fronte di circa 900mila studenti. Entrando nel dettaglio dei quartieri, a Milano il più costoso è Quadronno-Palestro-Guastalla (846 euro/mese), seguito dal Centro (839 euro/mese) e da Genova-Ticinese (830 euro/mese). A Roma, invece, Testaccio-Trastevere guida la classifica con 695 euro/mese, superando Parioli-Flaminio (676 euro/mese), mentre Casalotti-Casal Selce-Maglianella e il Centro Storico si attestano sui 672 euro/mese. “L’abitare è un diritto, non un lusso. Il Governo non può continuare a ignorare un problema così ingombrante”, aggiunge Alessandro Bruscella, coordinatore nazionale Udu, spiegando “La media di 613 euro per una stanza singola mette in evidenza un tema che l’Udu ha sempre rivendicato: l’esigenza di un reale investimento in politiche abitative che mettano al centro la residenzialità pubblica anziché incentivare quella privata, che necessariamente specula sui bisogni concreti di studenti e studentesse“.
Caro affitti: le misure previste dal Pnrr
In risposta alla problematica che ha registrato un trend in costante crescita negli ultimi anni, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha fissato l’obiettivo di 60mila nuovi posti letto negli studentati da realizzare entro giugno 2026. Il bando del Pnrr sta infatti raccogliendo altrettante candidature per avviare i lavori. Alcuni progetti sono già in fase di realizzazione, altri in attesa di approvazione o valutazione. Parallelamente, con il V bando della legge 338, dal 2023 sono stati distribuiti circa 805 milioni di euro per finanziare quasi 8.500 posti letto, coprendo il 75% delle spese con fondi ministeriali e il restante a carico di università o enti regionali. Tuttavia, secondo le associazioni studentesche, i numeri restano ancora insufficienti rispetto alle necessità reali.
Il confronto con l’Europa
Il problema non riguarda solo l’Italia, ma i dati europei mostrano come gli studenti italiani siano particolarmente penalizzati. Un’indagine condotta da HousingAnywhere, sul confronto tra le capitali europee e quelle italiane, ha evidenziato che nei Paesi Bassi si trovano le città più costose: Amsterdam guida la classifica con 969 euro al mese per una singola, seguita da L’Aia (850 euro) e Rotterdam (825 euro). In Italia, seppur con cifre leggermente inferiori, la sproporzione tra stipendi medi, borse di studio e costo degli affitti rende la situazione ancora più critica. Nonostante ciò, molti giovani italiani continuano a guardare all’estero per il loro futuro: Barcellona è la città più ambita, scelta dal 13,7% degli studenti, seguita da Berlino (13%) e Parigi (9,2%). Una tendenza che racconta non solo il desiderio di esperienze internazionali, ma anche la difficoltà crescente a sostenere i costi abitativi in Italia.