Notizie universitarie » Puglia » Poliba » Giannini: Nuova riforma della maturità. Perplessità sulle facoltà a numero chiuso
Abruzzo Molise Poliba Puglia Test Ammissione Università del Molise Università del Salento Università dell'Aquila Università di Bari Università di Foggia Università di Teramo Università Gabriele D'Annunzio

Giannini: Nuova riforma della maturità. Perplessità sulle facoltà a numero chiuso

602-408-20140612_112511_33C1CA43Il prossimo anno entrerà in vigore la prima parte della riforma della maturità voluta dall’ex ministro Gelmini. Per ora non abbiamo intenzione di apportare cambiamenti, anche se ovviamente valuteremo e verificheremo questo nuovo ciclo che parte”. Stefania Giannini, ministro del’Istruzione Università e Ricerca, ha parlato a “Prima di tutto”, Radio 1, dei prossimi esami di maturità.

“Intanto concentriamoci sugli esami di quest’anno. Siamo tutti con gli studenti che si apprestano ad affrontarli. Speriamo che abbiano il giusto piglio, il giusto atteggiamento per affrontare prove così importanti, per misurare lo spread emotivo. L’esame di maturità – ha concluso Giannini- è in fondo la prima vera prova della vita di uno studente, aldilà degli aspetti tecnici”.

Inoltre, il ministro ha parlato del numero chiuso per le facoltà universitarie. “Ho espresso una perplessità sul metodo di selezione utilizzato in questi anni, che sappiamo è costituito da una serie di test che investono varie discipline per sondare la conoscenza di materie che poi verranno studiate” ha commentato. “Questo metodo introduce nella realtà italiana un sistema che è poco familiare per i nostri studenti. Nel mondo anglosassone, viceversa, gli studenti incontrano molto di frequente lo strumento del test nella loro carriera scolastica. Il nostro è un sistema che si giova di altri strumenti di valutazione. Quindi – ha precisato Giannini – occorre fare una seria riflessione. Penso alla Francia, ad esempio, che liberalizza l’ingresso a medicina per poi selezionare molto severamente gli studenti durante il primo anno di corso. Questa decisione implica ovviamente una serie di difficoltà per gli atenei, comunque è una discussione che si apre”.

“Il prossimo anno accademico 2014-2015 – ha concluso il ministro – naturalmente si strutturerà con le regole già in vigore, quindi gli studenti che hanno effettuato il test questa primavera continueranno a fare riferimento a questo strumento”.