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La corsa degli accademici ai Mondiali

Nei maggiori atenei italiani la sessione estiva di esami è cominciata e il 12 giugno verrà dato il calcio d’inizio di un’altra sessione: quella dei mondiali di calcio in Brasile. I tifosi universitari quindi, cercheranno di destreggiarsi tra biblioteche e partite mentre sui forum studenteschi impazzano previsioni su formazioni, giocatori e finale e iniziano a formularsi le prime scommesse sull’Italia E mentre gli studenti fuorisede preparano appunti, striscioni e magliette, i locali convenzionati con le Università organizzano aperitivi e cene low cost che permetteranno agli sportivi di godersi la Coppa del Mondo tra un appello e l’altro.

Parallelamente all’adrenalina dei tifosi della nazionale, la scelta del paese ospitante ha destato non pochi malumori in Brasile: dai senzatetto ai lavoratori, dai poliziotti agli studenti, tutti hanno manifestato la volontà che parte dei fondi fossero destinati ai problemi che il paese continuerà ad affrontare anche quando i riflettori dei mondiali saranno spenti. “Il rischio di vandalismo e violenza è molto alto” spiega Bernardo Sorj, docente di sociologia presso l’Università di Rio e presidente dell’Edelstein Center, che promuove progetti per il miglioramento delle politiche pubbliche; la pazienza dei cittadini sembra essersi ridotta ai minimi termini e il miracolo in cui i brasiliani credevano sta gradualmente svanendo. Molti dei progetti sono rimasti su carta e le tangenti richieste dalla burocrazia verdeoro, hanno bloccato, tra gli altri, appalti come quello del treno veloce.

Antonella Mori, ricercatrice dell’Università Bocconi, fa un salto oltre il mondiale e descrive il periodo di austerity che il Brasile sarà costretto a vivere dopo le presidenziali di ottobre. Con ogni probabilità la Presidente, Dilma Roussef, sarà uno dei maggiori sostenitori della squadra e un posizionamento prestigioso di quest’ultima potrebbe essere la discriminante della sua rielezione, a patto che i brasiliani dimentichino per un momento i problemi economici del paese. Le sfide che il Brasile si appresta ad affrontare appaiono essere più complesse della probabile vittoria al Mondiale: la politica fiscale restrittiva metterà a dura prova un paese in cui il livello di produttività è inferiore a quello degli anni ’60 e da un recente sondaggio (Cnt/Mda di febbraio), l’85% degli intervistati dichiara di aspettarsi eventi come i “rolezinhos” – raduni improvvisi – a dimostrazione del malcontento che la Coppa sta generando.

La Bocconi però non è l’unica Università ad affacciarsi sul mondo dei Mondiali 2014; infatti, come quattro anni fa per i campionati svoltisi in Sud Africa, i geografi dell’Università La Sapienza, hanno organizzato lo scorso martedì 20 maggio, una giornata dal titolo “Focus su Brasile 2014”. In collaborazione con l’Ambasciata del Brasile a Roma e con la FIGC, la volontà è stata quella di riflettere sull’importanza della ricerca geografica nell’analisi sociopolitica e sui relativi cambiamenti territoriali e impatti ambientali di eventi sportivi del genere. L’importanza del calcio in ambito geopolitico rimanda alle massicce migrazioni che tra il 1820 e il 1935 interessarono il Brasile, dove il 40% degli stranieri aveva origini italiane; proprio a San Paolo venne fondata la squadra della colonia italiana in Brasile, il Palestra Italia (oggi conosciuta come Palmeiras), a cui durante la Seconda Guerra Mondiale fu cambiato il nome ritenuto spudoratamente fascista dal generale Vargas.

E ancora dal mondo universitario arriva la novità dei Mondiali 2014: Monica Rossetti, studentessa brasiliana di origini vicentine, iscritta all’Ateneo di Udine e già enologa, ha ideato il progetto “Faces” che racchiude le specificità del Brasile in tre vini. Ogni faccia ne descrive un aspetto: il rosso, rappresenta la multietnicità del Brasile ed è nato da un taglio di undici vini, come il numero dei giocatori; un bianco, creato dalla miscela dei tre maggiori vitigni a bacca bianca brasiliani, e un rosato. Premiato dalla Fifa, che apporrà il marchio su ogni bottiglia, il vino è già stato degustato dalla Roussef alla festa del vino a Caxias do Sul e un milione di bottiglie aspettano di essere stappate. E magari si stapperà proprio una di queste bottiglie per festeggiare una bella vittoria alle scommesse sui Mondiali 2014 betfair.

Questo post è stato pubblicato il 1 Giugno 2014

Redazione

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