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Dai cantieri in Libia alla laurea in Ingegneria: la storia di Sajjad

Una storia a lieto fine quella di Sajjad Ahmed, un giovane pakistano laureato in ingegneria industriale che lascia agli altri una lezione: "Quando si crede veramente in un sogno, non c’è niente di impossibile".

Sajjad Ahmed, 28 anni e originario del Pakistan, è arrivato in Italia da adolescente sbarcandosi clandestinamente in Europa. Ha vissuto per 13 anni in Libia e ha dovuto lasciare la scuola e iniziare a lavorare per aiutare i genitori e le sorelle, dormendo spesso sui tetti dei cantieri.

Il giovane pakistano sente, però, la necessità di ricominciare da capo e dare una svolta alla propria vita. Decide così di iniziare un lungo viaggio per raggiungere l’Italia, sbarcando nel 2007 con i barconi a Lampedusa. È stato un viaggio lungo e faticoso che lo ha portato all’Istituto dei Frati Cappuccini ITCA di Lecce.

Lì ha iniziato a lavorare come addetto alla distribuzione di carburante e ha ripreso gli studi, completando le scuole medie e le superiori. Ha continuato ad aiutare la sua famiglia, e le sue sorelle a conseguire la laurea.

“È stato poi grazie ad alcuni amici che frequentavano corsi di dottorato – racconta Sajjad  che ho capito di poter investire anche su me stesso, di poter essere protagonista dei miei sogni, e ho deciso di iscrivermi a Ingegneria. Un sogno apparentemente irrealizzabile, visto che avevo imparato la matematica a una scuola serale e l’italiano in una stazione di benzina.”

Il giovane studente ieri è riuscito ha coronare il sogno di laurearsi in Ingegneria industriale all’Università del Salento con una tesi dal titolo “Experimental Evaluation Method of the Cyclic Curve”, svolta nell’ambito del modulo di costruzione di macchine.

Sajjad ringrazia nella tesi tutte le persone che lo hanno aiutato in questo tortuoso percorso, dai professori di scuola e università agli amici che lo hanno aiutato a superare ogni esame, studiando con lui anche fino a notte fonda.

Dichiara il giovane laureato: “Ho imparato tanto ma ho una lezione da lasciare agli altri: quando si crede veramente in un sogno, non c’è niente di impossibile.”