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Professione odontoiatrica: i nuovi materiali innovativi

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Diventare odontoiatra richiede, tra le tante cose, sicuramente molti anni di studio, un impegno costante nel tempo e continui corsi di aggiornamento. Chi aspira a ricoprire questa professione lavorativa dovrà infatti saper gestire casistiche complesse e rimanere aggiornato sulle più recenti soluzioni offerte dalla tecnologia.

Per poter esercitare la professione di dentista è necessario frequentare un corso di laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, effettuare un tirocinio presso un ospedale pubblico e sostenere l’Esame di Stato. Il dentista inoltre, dovrà rimanere aggiornato sulle più recenti tecniche odontoiatriche, inclusi i nuovi materiali per la presa delle impronte: è un esempio l’alginato per impronte dentali, il materiale maggiormente utilizzato negli ambulatori odontoiatrici in grado di soddisfare le esigenze dei professionisti del settore. Se hai intenzione di diventare un dentista puoi iniziare a prendere confidenza con questa tipologia di materiali, vediamo insieme gli utilizzi più diffusi e le loro principali caratteristiche.

Quando si usa l’alginato

Gli alginati sono dei materiali da impronta fondamentali nelle consuete attività di un dentista: in tutte le branche dell’odontoiatria che prevedono collaborazione tra medico e odontotecnico. Le impronte realizzate in alginato, grazie alla miscelazione più rapida e semplice dei materiali, permettono l’ottenimento di un risultato più immediato: hanno inoltre un costo esiguo e garantiscono un’ottima tollerabilità nei confronti della stragrande maggioranza dei pazienti.

Generalmente questa tipologia di materiale viene utilizzato per la creazione delle impronte preliminari e primarie, per i modelli di studio e non solo: molti dentisti, infatti, ne preferiscono l’impiego anche come materiale da impronta definitivo in protesi rimovibile. Nell’attuale professione odontoiatrica, molti medici hanno già modificato le loro procedure di lavoro in un’ottica di semplificazione dei processi: orientamento che sembra giovare maggiormente ai clinici con meno esperienza nella professione. Da un recente studio di una clinica universitaria emerge infatti che l’insegnamento delle nuove tecniche semplificate, che prevedono la realizzazione di protesi totali con una sola impronta in alginato invece di due, ha permesso di ridurre il numero degli appuntamenti necessari per la consegna della protesi, evitando inoltre l’aumento di ritocchi e aggiustamenti successivi alla data di consegna.

Tra i motivi che rendono l’alginato il materiale preferito per la presa di impronte primarie per la realizzazione di protesi mobili, è dovuto alla sua mucostaticità e alla sua idrofilia. Il risultato è l’ottenimento di un’impronta sovraestesa che consente, nel modello in gesso, che siano ben visibili i post-dam, i frenuli e la profondità del vestibolo. Stiamo parlando di quei dati anatomici che permettono all’odontotecnico di realizzare, in caso di doppia impronta, un preciso portaimpronta individuale e di individuare i limiti della successiva protesi totale.

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Principali caratteristiche fisico-chimiche

Quando si parla di alginati ci si riferisce a degli idrocolloidi irreversibili, composti da sali di sodio e potassio dell’acido alginico: composizione che garantisce alcune caratteristiche fisico-chimiche uniche e dalle elevate performance.

Questa tipologia di materiale è particolarmente utilizzata negli studi dentistici per la sua ottima compatibilità con il gesso, necessaria per la produzione di modelli su cui verranno realizzate le protesi, e per l’idrofilia, caratteristica che garantisce una buona reazione a contatto con l’acqua e con la saliva presente sulla superficie delle mucose orali.

Infine, offre ai dentisti un setting time generalmente breve, che varia rispetto alla tipologia di alginato utilizzato: sono infatti presenti materiali con un setting time più lungo, ideati volutamente per registrare con maggior precisione la posizione e la conformazione dei frenuli, step indispensabile per evidenziare i limiti della futura protesi mobile e del portaimpronta individuale.

I recenti orientamenti che ispirano le nuove procedure odontoiatriche sembrano confermare il concetto di Appropriatech: gli attuali e i futuri dentisti dovrebbero utilizzare delle metodologie e dei materiali semplici ed economici, per offrire protesi di qualità per la maggior parte dei pazienti edentuli. Ovviamente, come in ogni professione, ogni paziente è un caso specifico, che richiedere una valutazione e un intervento adatti alle sue esigenze. È quindi da ritenere centrale la decisione del dentista sui materiali da utilizzare e sulle tecniche, classiche o più innovative, da scegliere per i suoi pazienti. Attualmente, grazie all’avanzamento della tecnologia anche nel settore degli alginati, è possibile scegliere materiali con caratteristiche che ne permettono l’utilizzo in pazienti in parte o totalmente edentuli e per la realizzazione di protesi totali e parziali.