Università

Cosa succede se ti scoprono copiare all’università: casi ed esempi

Copiare durante un esame universitario è reato: come disposto dalla legge, il reato in questione è plagio letterario. Per tale ragione chiunque venga scoperto copiare, che si tratti di lauree o di ogni altro grado scolastico o accademico, per l’abilitazione all’insegnamento ed all’esercizio di una professione, per il rilascio di diplomi o patenti, presenta, come propri, dissertazioni, studi, pubblicazioni, progetti tecnici e, in genere, lavori che siano opera di altri, verrà punito per legge. Si può rischiare dai 3 mesi ad 1 anno di reclusione.

Copiare agli esami

Possiamo prendere come esempio la ragazza scoperta a copiare all’Università di Padova: la studentessa frequentava il terzo anno di medicina veterinaria e durante una prova ha usato il suo cellulare per copiare, mentre una compagna di corso, da casa, la aiutava al fine di superare l’esame. Su questa vicenda l’Università di Padova non ha chiuso occhio e hanno provveduto con una punizione immediata: niente esami invernali per le due ragazze.

Copiare alla tesi di laurea

Se la tesi di laurea è copiata si può incorrere nel reato di plagio e nella violazione del diritto d’autore, una condotta che potrebbe costare allo studente l’annullamento del titolo, oltre alle conseguenze penali. E la questione riguarda anche i disattenti non malintenzionati: infatti, inserire citazioni senza indicare l’autore o parafrasare il contenuto, si considera plagio e può essere scoperto dall’Ateneo tramite specifici software. Oltre alla possibile reclusione di 1 anno c’è anche la pena accessoria della revoca del titolo di laurea.

Copiare tramite app, smartphone e dispositivi

Diverse sono le app, i dispositivi e smartphone di cui usufruire per copiare, tra i più comuni sicuramente vi sono i cellulari ed i dispositivi bluetooth. Tuttavia, negli ultimi anni studenti e non si sono superati trovando tutti i modi possibili per copiare e passare la propria prova. Tra i più usati abbiamo dei microauricolari, collane wireless, cuffiette invisibili a occhio nudo e microtelecamere. Nel 2016, un caso di cronaca recente, trova riscontro una studentessa di Padova in difficoltà con l’esame di Procedura Civile che è stata scoperta copiare tramite l’utilizzo di microauricolari bluetooth.

Questo post è stato pubblicato il 2 Dicembre 2022 16:32

Redazione

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