I ricercatori Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci del Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino, gestito grazie alla collaborazione tra l’Università di Camerino ed il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, hanno descritto una specie nuova per la scienza: Oxytropis ocrensis (Astragalo del Monte Ocre).
La notizia è appena stata pubblicata su una rivista scientifica specialistica (https://biotaxa.org/Phytotaxa/article/view/phytotaxa.336.1.5).
La pianta è stata segnalata ai ricercatori dall’amico e forestale Bruno Petriccione ed è stata quindi oggetto di uno studio morfologico comparativo con le specie affini che si rinvengono sulle Alpi e Penisola Balcanica.
Le differenze riscontrate hanno permesso di darle un nome, Oxytropis ocrensis, Astragalo del Monte Ocre, dedicato al Monte Ocre sul quale la specie vive.
Non essendo al momento presente su altre montagne, pur essendo stata rinvenuta in una sola valle sembra quindi essere endemica del Monte Ocre, il quale pur sovrastando la città de L’Aquila con 2.204 m, non è stato oggetto di approfondite ricerche floristiche perché i botanici sono stati attirati dalle vicine quote più elevate di Gran Sasso e Velino.
Sono attualmente in corso ricerche per avere più informazioni sul periodo in cui la specie si è originata.
“Sembra incredibile – hanno dichiarato i due ricercatori Conti e Bartolucci – ma il nostro territorio riserva ancora delle sorprese e spazio per l’esplorazione botanica. L’Astragalo del Monte Ocre arricchisce il già ricco patrimonio floristico abruzzese che annovera ben 3190 piante autoctone, tra specie e sottospecie. L’Abruzzo si colloca al quarto posto in Italia per numero di entità autoctone dopo Piemonte, Toscana e Lombardia”.