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Università, “scompare” la lode dopo la proclamazione: studentessa chiede giustizia

Una studentessa della Statale di Milano ha scoperto dai documenti che la lode proclamata il giorno della laurea è stata un errore e non le spettava. La ragazza ha quindi deciso di procedere per vie legali.

Una storia assurda che però rappresenta la realtà. La protagonista della vicenda è Emma Somma, 24enne di Bergamo laureata con il massimo dei voti lo scorso novembre alla Statale di Milano. La ragazza ha studiato Dietistica e ha vissuto una forte emozione quando ha ottenuto il titolo con la votazione di 110 e lode, ma la gioia è stata breve. A gennaio ha infatti scoperto dai documenti di non avere ricevuto la lode e ha iniziato a indagare.

Secondo quanto riporta “Il Giorno“, la giovane si è accorta dell’errore quando nell’autocertificazione necessaria per l’iscrizione all’albo non ha visto la lode. Sicura della votazione ottenuta, registrata in video e testimoniata da tutti i presenti alla cerimonia, Emma si è mobilitata per capire cosa fosse successo. La neo-laureata ha scritto alle cariche del corso di laurea e dell’università quando ha scoperto l’amara verità: sui registri la lode non appare. Si è trattato di un errore. Il presidente del corso di laurea le ha mostrato un foglio in cui la lode risulta cancellata perché alla fine è stato deciso di non concederla. Ecco perché non risulta sui documenti.

Emma ha quindi deciso di procedere per vie legali, scoprendo che si sarebbe trattato di un errore di proclamazione verbale: il professore coinvolto si è infatti scusato. Il problema sarebbe sorto nella valutazione tra discussione della tesi e l’esame di abilitazione svolto anteriormente, durante il quale la commissione ha deciso di non concedere la lode precedentemente ipotizzata. Il voto valido sarebbe quindi quello dei registri, dove la lode non appare.

La ragazza non è però decisa ad arrendersi, in quanto crede che la lode le spetti e vuole dare seguito alla vicenda in Tribunale. Emma ha già inviato molti curriculum con la lode e insiste sul punteggio che le concederebbe nei concorsi pubblici. Nel frattempo la neo-laureata ha da poco trovato lavoro nel suo campo in delle strutture della zona. Nonostante le spese giudiziarie per portare avanti la causa non siano indifferenti, non vuole cedere per principio e per richiesta di giustizia.