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Università, in Italia solo 20,1% di laureati: cresce divario con l’Ue

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L'Istat riporta una situazione negativa con riferimento al tasso di istruzione degli italiani. I laureati e i diplomati sono, infatti, al di sotto della media europea e il tasso di abbandono degli studi è molto elevato.

Il report Istat sui livelli di istruzione, relativamente al 2020, mostra una crescita del divario tra Italia e Europa. In Italia, infatti, solo il 20,1% della popolazione possiede una laurea, contro il 32,8% dell’Unione Europea. 

Stesso divario anche in riferimento al diploma. Di fatto in Italia i diplomati sono il 62,9% della popolazione mentre in Europa sono in media il 79%.

Più di 500 mila giovani abbandonano gli studi

Rilevante anche il tasso di abbandono precoce degli studi. Nel 2020, infatti, la quota di giovani che ha abbandonato gli studi precocemente è pari al 13,1%, per un totale di circa 543mila giovani. Tuttavia, questo dato è in leggero calo rispetto all’anno precedente.

Anche in questo caso la quota di “Elet”, cioè “Early leaving from education and training”, è tra le più alte dell’Unione europea, dove la media è del 9,9%.

Discipline STEM: ancora basso il numero di donne

Nel 2020, solo il 24,9% dei laureati ha una laurea nelle cosiddette discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

Nello specifico, solo una donna su sei ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche mentre per gli uomini il rapporto è uno su tre. Si tratta, quindi, di un rilevante divario di genere.

La quota di laureati in discipline STEM è simile nel Centro e nel Mezzogiorno (23,7% e 23%, rispettivamente), mentre è più elevata nel Nord.